karate per bambini e ragazzi: il grande beneficio del karate nell'età evolutiva - www.hombu-dojo.it

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karate per bambini e ragazzi: il grande beneficio del karate nell'età evolutiva

karate per bambini e ragazzi

KARATE-do per bambini e ragazzi presso l'Hombu-dojo di Arezzo

IL perche' del KARATE-DO per i BAMBINI ed i ragazzi

Il Karate-Do offre al giovane praticante l'opportunità di raggiungere un armonico equilibrio tra corpo e mente; in esso ritroviamo infatti tutte le componenti psicomotorie essenziali.
La grande ricchezza del bagaglio tecnico offerto dalla pratica del karate-do comprende infatti, oltre ai classici esercizi di psicomotricita' preparatoria (taiso),anche e soprattutto esercizi individuali (Kihon e Kata) ed a coppie (Kumite).
I primi insegnano al bambino come sfruttare al meglio le potenzialità del proprio corpo e gli permettono di acquisire fiducia in se stesso grazie al continuo superamento di quelli che considerava i propri limiti.
Con gli esercizi a coppie e di gruppo il bambino impara a gestire i rapporti interpersonali, a riconoscere nel compagno e nel gruppo dei termini di paragone e confronto e conseguentemente a far nascere dentro di se un sano spirito di competizione in un clima di amicizia e profondo rispetto.

Con il perdurare degli allenamenti verrà avviato inoltre un processo attraverso il quale disciplina, rispetto voglia e capacità di miglioramento, diventeranno valori che verranno interiorizzati fino a diventare regola di vita. Da qui a fare un parallelismo con la vita di tutti i giorni, il passo e' assai breve, in quanto ciò che e' appreso nella pratica del karate-do potrà essere utilizzato al meglio in ogni momento della propria vita per affrontare lo studio, i rapporti interpersonali e ogni tipo di ostacolo con la serenità che deriva dalla fiducia nei propri mezzi e con il rispetto per se stessi e per gli altri accelerando il processo di maturazione del praticante.


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Un parere tecnico da parte di professionisti della medicina dello sport sui benefici che i più giovani possono trarre dalla pratica del Karate Tradizionale:

Un bambino ha necessità di imparare a conoscersi, di percepire le varie parti del suo corpo, di individuare le stesse componenti corporee nei suoi simili. Attraverso il movimento nelle varie direzioni può cominciare a percepire gli elementi dello spazio che lo circonda, ad apprendere in modo semplice le varie forme geometriche, a strutturare il reale fino ad imparare ad orientarsi. Riconoscere con prontezza e facilita la destra e la sinistra, prima su se stessi e poi sugli altri, vale a dire sviluppare la propria lateralità, può sembrare banale all'occhio di un adulto, mentre costituisce un'acquisizione davvero importante nel bambino. Ecco che I'esecuzione dei più semplici kata, gli esercizi codificati di forma del Karate Tradizionale, che si sviluppano specularmente nelle varie direzioni impegnando in modo simmetrico tutto il corpo, costituiscono per il karateka di giovane età un divertente mezzo di conoscenza oltre che un corretto ed equilibrato esercizio fisico.

La consapevolezza delle proprie risorse, I'accettazione dei propri limiti, il desiderio di migliorarli accettando l'insegnamento di chi ha maggiore esperienza, la capacita di mettersi in gioco nell'affrontare le difficoltà, rappresentano obiettivi che ogni genitore vorrebbe vedere raggiunti nei propri figli.
La disciplina sportiva, in questo caso il Karate Tradizionale, diventa la metafora del vivere; la palestra dove si consuma, solo in modo figurato, il rito del combattimento, diventa il luogo dove si apprende che affrontare il prossimo significa prima di tutto rispettarlo, comprenderlo, accettarlo. Niente colpi bassi o lotte furibonde: un bambino impara solamente a controllarsi e ad esprimersi, ad affrontare piccole difficoltà, a conoscere se stesso per poter poi conoscere gli altri, a vincere la timidezza o a frenare la propria esuberanza.

(articolo tratto dalla rivista scientifica "Sport e Medicina").

I DIRITTI DEL BAMBINO NELLO SPORT

1. Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino;
2. Diritto di vivere lo sport;
3. Diritto di beneficiare di un ambiente sano;
4. Diritto di essere trattato con dignità;
5. Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate;
6. Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi;
7. Diritto di misurarsi con giovani che abbiano la stessa probabilità di successo;
8. Diritto di partecipare a manifestazioni adeguate e gioiose;
9. Diritto di praticare in condizioni di massima sicurezza e serenità;
10. Diritto di avere tempi di riposo;
11. Diritto di non essere un campione.

UNESCO - Ginevra 1992

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